Rosso Fisso

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Rosso Fisso

ROSSO FISSO è uno spettacolo teatrale che non si può ignorare. Entrate nella sala e lei, autrice e attrice, vi accoglie nella stanza del salotto buono, come se foste suoi amici da sempre, che arrivano per un’occasione importante. Vi accompagna verso comode poltrone e vi fa sedere come se vi trovaste nella sua casa, chiedendovi come state.
Piano, piano, anche lei con il suo parlare confidenziale, vi racconta come sta, partendo da sé, e da tutti i perché di una donna in crisi e di sinistra.
Perché Ustica? Perché la tragedia del Vaiont? Perché hanno ucciso Pasolini? Fino ai perché più attuali: Perché Sgrena? Perché hanno ucciso Calipari? Perché non ritirano le truppe dall’Iraq?
Rispetto a questa realtà e alla sua oscura sostanza, lo sguardo vorrebbe ritrarsi, ma non può. E le domande, veloci e rapidissime come meteore, fanno ripensare con dolore alla storia
più recente.

Federica Festa, in una recitazione serrata, comicissima, tanto da ricordarci i grandi Massimo Troisi e Paolini e Lella Costa, non dà risposte a queste domande, che l’assalgono in certi momenti di  particolare “luce rossa”, per nulla osé, di riflessione forte, fatta a voce bassa e ripetuta come un’ossessione.
Rosso fisso è la cronaca di uno spaesamento, ma i principi, quelli della sinistra, etici e politici, in cui continuano a dibattersi le donne, quelli vengono salvaguardati. Fanno parte del dna e non c’è crisi, buio, angoscia, o notte, capace di annullarli

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